Sapevi che l’osteopata ha ricevuto una formazione medica?
Nonostante in Italia l’osteopata non sia riconosciuto come medico, la formazione prevede 5 anni di studio a tempo pieno per un complesso di circa 300 crediti formativi: il futuro osteopata, oltre ad un tirocinio pratico necessario all’apprendimento della professione, è tenuto alla conoscenza approfondita di materie.
Come chimica, biochimica, biologia, biomeccanica, biofisica, embriologia, neurologia, istologia e citologia, fisiologia e fisiopatologia, patologia generale, genetica, microbiologia e igiene, statistica, semeiotica medica, anatomia patologica, biochimica clinica, pediatria, endocrinologia, chirurgia, ginecologia ecc. Si tratta delle stesse conoscenze che possiede un medico, ma nonostante questo la figura dell’osteopata non è ancora riconosciuta ufficialmente. Durante il corso di studi (che fino ad oggi è rimasto di competenza di strutture private), il futuro osteopata prende confidenza con le strutture dell’organismo, i distretti in cui viene suddiviso, i diversi organi e visceri e, soprattutto, con la palpazione percettiva, che è lo strumento fondamentale di ogni osteopata.
Inoltre è necessario imparare a rapportarsi con le altre figure professionali che si occupano della salute del paziente e lavorano a fianco dell’osteopata, come medici, fisioterapisti, infermieri ecc.
Studiare osteopatia in Italia, cosa bisogna sapere
In Italia per diventare osteopata è previsto un corso formativo di 5 anni a tempo pieno (T1), oppure di 6 anni a tempo parziale (T2). I programmi didattici sono uniformati alla normativa CEN che è stata recentemente attuata. Per accedere al programma T1, bisogna essere in possesso di diploma quinquennale; per accedere al programma T2, è necessaria una laurea magistrale o triennale in ambito sanitario. La formazione è solamente di carattere privato, non universitario; al termine degli studi non viene rilasciato per ora alcun attestato di abilitazione da parte del Ministero della Salute, a meno che l’osteopata non sia già in possesso di un titolo riconosciuto quale medico, odontoiatra o fisioterapista. In mancanza di uno di questi titoli, non si è abilitati alla professione; per questo motivo sono numerose le associazioni di categoria che si battono per il riconoscimento e la tutela della professione e, quindi, dei pazienti. In Italia, la più grande scuola è quella del ROI (Registro Osteopati Italiani), mentre un analogo percorso (privo però di certificazione) è promosso dall’Organizzazione Mondiale della Sanità ed è destinato ai sanitari di tipo 2.
La formazione all’estero
Nella maggior parte dei paesi europei, come Regno Unito, Francia, Svezia, Danimarca, Finlandia, Norvegia e Belgio, l‘osteopatia è riconosciuta come professione sanitaria e, seppur con qualche differenza tra i vari paesi, fa ormai parte dei rispettivi sistemi sanitari; in quasi tutti questi paesi è disponibile un corso universitario triennale o magistrale al termine del quale viene rilasciato un titolo a tutti gli effetti di legge. Negli Stati Uniti e in Canada, l’osteopata è un medico a tutti gli effetti e le università offrono corsi pubblici per laurearsi in osteopatia; inoltre i trattamenti osteopatici sono mutuabili dal sistema sanitario nazionale o sono coperti quasi sempre dalle assicurazioni private. Negli Stati Uniti, inoltre, gli osteopati possono svolgere operazioni chirurgiche e prescrivere farmaci, anche se per fregiarsi del titolo di medico devono far convertire il proprio titolo.
Che cos’è il ROI (Registro degli Osteopati d’Italia)
Il Registro degli Osteopati d’Italia (ROI) è l’associazione più rappresentativa della professione in Italia; il suo compito è diffondere, conservare, proteggere e valorizzare le conoscenze dell’osteopatia in Italia. Il ROI si occupa inoltre della formazione continua degli iscritti, degli aggiornamenti e della ricerca in materia; gli iscritti al ROI vengono definiti O.D. (osteopata diplomato) e sono tenuti a partecipare ai corsi di aggiornamento e di formazione proposti dall’associazione stessa, per garantire ai pazienti la migliore assistenza possibile. Inoltre il ROI organizza ogni anno incontri, congressi, convegni ed eventi aperti agli iscritti e a chi fosse interessato, allo scopo di formare e di informarsi riguardo alle più recenti scoperte, di confrontarsi su numerose tematiche di interesse medico e di promuovere il confronto tra professionisti e studenti di osteopatia.
Le scuole di osteopatia riconosciute dal ROI
Nel nostro paese solo le scuole di osteopatia che aderiscono ai criteri del ROI possono erogare la formazione a tempo pieno (T1) o a tempo parziale (T2). In Italia sono numerose le scuole accreditate, mentre molte altre sono in attesa di riconoscimento ufficiale. Le maggiori scuole accreditate sono l’AIOT di Pescara, l’EIOM di Padova e Verona, il CIO e l’AbeOS della provincia di Bologna, il SIOTEMA GROUP SRL di Firenze e Torino, il SOFI di Tirrenia, CSOT, EOP, ICOMM, Chinesis IFOP e CERDO di Roma, il SOMA e il TCIO di Milano, l’ATSAI di Bari, l’IAOM di Palermo, l’Osteophatic College di Trieste.