Le piccole grandi differenze tra osteopatia e chiropratica
Nel grande mondo delle medicine alternative, molto spesso è difficile orientarsi e comprendere quali siano le effettive differenze tra i diversi approcci, differenze che a volte sono molto sottili e poco chiare per i profani della materia.
Osteopatia e chiropratica sono due terapie manuali molto simili, ma al contempo profondamente diverse, almeno per quanto riguarda nascita e ispirazione.
I presupposti sono gli stessi, in quanto sia osteopatia che chiropratica hanno l’obiettivo di ristabilire il naturale benessere dell’organismo attraverso la manipolazione dello stesso, che è in grado di rimuovere gli ostacoli al raggiungimento dell’omeostasi; entrambe quindi hanno come fine il benessere e il mantenimento della salute, che si presuppone l’organismo sia in grado di creare di per sé, in assenza di ostacoli al suo raggiungimento.
Quale medicina naturale scegliere? In realtà nessuna è meglio dell’altra
Spesso tra i pazienti sorge confusione su a quale delle due medicine complementari affidarsi per risolvere i propri problemi. In realtà, nessuna delle due è migliore o superiore all’altra: tutto dipende da come il paziente si approccia al proprio disturbo e all’obiettivo che vuole ottenere, considerando che l’osteopatia ha forse un approccio più globale e completo che non si riduce alla sola colonna vertebrale. Nessuno vieta al paziente di recarsi da un osteopata o da un chiropratico allo stesso momento, tenendo presente però le diversità del trattamento: mentre per risolvere un disturbo da un osteopata occorrono solitamente 5-6 sedute da 30-40 minuti, il chiropratico effettua un maggior numero di sedute (10-12) di durata breve (10-15 minuti). Sono entrambe pratiche salutari e naturali con un valore ed una efficacia proprie e la migliore è semplicemente quella che fa stare meglio il paziente. L’importante è rivolgersi a un professionista diplomato, dato che in Italia non essendo ancora professioni regolamentate, può capitare di imbattersi in persone non qualificate che potrebbero addirittura danneggiare il paziente.