Osteopatia, di cosa si tratta
L’osteopatia è una medicina alternativa il cui scopo è ripristinare l’omeostasi e il benessere del corpo attraverso manipolazioni che riguardano principalmente l’apparato scheletrico e muscolo-tendineo; agendo su queste componenti, l’osteopata tratta efficacemente sintomi viscerali e strutturali insorti anche in zone lontane da quelle effettivamente manipolate. Alla base della visione dell’osteopatia, infatti, c’è l’idea che corpo e mente siano integrati e agiscano in sincronia e in armonia, e che un turbamento di una delle due parti si rifletta nelle manifestazioni patologiche della malattia. Questo approccio olistico, che si fonda sulla globalità dell’essere umano in ogni sua parte, si concretizza nella credenza che il sistema nervoso svolga un’azione di controllo e di regolazione di ogni distretto corporeo e che un turbamento di questa omeostasi sia la causa dei sintomi somatici.
L’osteopatia nacque negli ultimi anni del XIX secolo negli Stati Uniti da un’intuizione del dottor Still, medico che, deluso dall’impotenza della medicina tradizionale nei confronti delle malattie dei figli, arrivò a concepire una visione propria della malattia e delle sue cause (http://www.atsai.it/web/osteopatia/osteopatia-storia). Secondo Still, e come ancora oggi viene insegnato, la struttura e la funzione del corpo sono inter-correlate e i meccanismi intrinseci di auto-guarigione vengono turbati dall’avvento di disregolazioni a livello della struttura ossea. Esistono oggi numerose scuole che seguono la visione di Still e istruiscono gli allievi su come metterla in atto.
Che cosa cura l’osteopatia
L’osteopatia può curare una grande varietà di manifestazioni e di sintomi e per questo motivo è complementare ai trattamenti medici tradizionali (http://www.scuolaosteopatia.eu/chi-e-cosa-cura-osteopatia/). L’osteopata non somministra farmaci e non effettua analisi o approfondimenti medici, ma è in grado di trattare, attraverso la manipolazione delle ossa, dei tessuti molli e delle articolazioni, i sintomi dolorosi di origine sconosciuta, il dolore cronico (lombalgia, cervicalgia, emocrania, cefalea) i problemi di postura derivanti dal lavoro, i traumi sportivi, la stipsi, alcune problematiche ginecologiche come i dolori mestruali moderati e gravi, la sindrome del tunnel carpale, le sinusiti, le vertigini e numerosi altri disturbi.
L’osteopatia non è solo una medicina rivolta agli adulti: anche i pazienti pediatrici possono usufruire dei trattamenti osteopatici per contrastare il reflusso gastro-esofageo, le coliche gassose, i rigurgiti, la stitichezza, la scoliosi, l’insonnia e altre problematiche tipiche dell’età pediatrica. Il trattamento osteopatico non è assolutamente invasivo e prevede il solo uso delle mani, per agire con la manipolazione sui diversi sistemi che compongono l’organismo (muscoli e scheletro, visceri e organi, sistema linfatico, sistema nervoso, sistema endocrino, sistema circolatorio, sistema cranio-sacrale).
L’obiettivo di qualsiasi trattamento osteopatico è ristabilire la funzionalità dell’organo o dell’arto, eliminando gli impedimenti alla naturale auto-guarigione che è in grado di attuare l’organismo; ciò permette al corpo di superare autonomamente numerosi disturbi, facendo appello alle risorse che esso possiede intrinsecamente. Il trattamento osteopatico, è provato, riduce il dolore e aiuta i soggetti a riprendere con fiducia la propria vita quotidiana, aumentando l’autostima, l’autonomia e le capacità relazionali e, quindi, migliorando sensibilmente la qualità della vita.
L’osteopata è un medico?
In ogni paese del mondo, la legislazione riguardo all’osteopatia varia notevolmente. Al contrario degli Stati Uniti, dove l’osteopata è un medico specializzato in osteopatia, in Italia per diventare osteopata non è necessario essere medici o professionisti sanitari. Chiunque può diventare osteopata, dopo aver seguito un corso privato a tempo pieno che attualmente dura 5 anni e prevede numerose lezioni teoriche e pratiche, oltre agli esami. La preparazione finale, di conseguenza, è quasi identica a quella che possiede un medico, nonostante l’attestato finale rilasciato dopo il termine degli studi non abiliti alla professione medica ma a quella di osteopata.
La diagnosi effettuata dall’osteopata non è di tipo medico ma comprende l’anamnesi del paziente (ovvero la sua storia clinica, completa di tutti i disturbi di cui ha sofferto in passato e dei trattamenti seguiti) e l’esame obiettivo del paziente. L’osteopata è quindi una figura professionale il cui scopo è ripristinare lo stato di salute dell’organismo attraverso la manipolazione di strutture, che sono le une collegate alle altre e che quindi contribuiscono in maniera armoniosa allo stato di benessere generale.
In Italia la professione di osteopata non è ancora regolamentata in modo soddisfacente, così che accade che persone che hanno frequentato corsi nei finesettimana per pochi mesi, si dichiarino osteopati. E’ importante distinguere tra chi ha studiato a tempo pieno per anni questa specialità (osteopata diplomato cioè O.D., e chi invece si fregia del titolo senza avere le conoscenze che solo lo studio e una lunga pratica possono dare.
Che cosa fa l’osteopata?
Lo strumento di diagnosi e di trattamento dell’osteopata sono le mani, con le quali il professionista è in grado di comprendere a fondo che cosa sta accadendo all’interno dell’organo o del tessuto interessato dal processo patologico. L’osteopata, attraverso le mani e i loro movimenti, è addestrato a riconoscere i piccoli segni e movimenti che segnalano una problematica sottostante: la consistenza del tessuto, la sua temperatura, la resistenza alla pressione, la reazione all’allungamento rappresentano indici importantissimi per comprendere quale sia il problema e, soprattutto, come risolverlo.
Non è sempre detto che la causa del dolore, ad esempio, sia da ricercare nel luogo dove il dolore si prova: una cefalea può essere risolta agendo sull’osso sacro, così come un forte mal di schiena può essere causato dalla posizione scorretta delle gambe. L’osteopata non si limita a trattare il sintomo, come il dolore o la stanchezza, ma lo elimina agendo sulle cause. Per fare questo, sono necessarie conoscenze approfondite della fisiologia, del metabolismo e dell’anatomia. Per ulteriori informazioni, qui (http://www.scuolaosteopatia.eu/chi-e-cosa-cura-osteopatia/) è descritto nel dettaglio tutto sugli obiettivi che si pone questa professione.
I trattamenti osteopatici
L’osteopatia è una medicina olistica, ovvero affronta il problema da un punto di vista globale, prendendo in esame il rapporto stretto che sussiste tra tutti i distretti dell’organismo. Esistono numerose tecniche osteopatiche che, come descritto qui nel dettaglio (http://www.soma-osteopatia.it/chi-siamo/osteopatia/trattamento-manipolativo-osteopatico-omt/) si differenziano sostanzialmente in base alla zona su cui si agisce. Le tecniche strutturali, come dice il nome stesso, agiscono sulla struttura (quindi sullo scheletro) e hanno lo scopo di migliorarne la mobilità e di recuperare la funzione articolare. Le tecniche cranio-sacrali hanno lo scopo di ristabilire la capacità del corpo di reagire ad impulsi ed agenti esterni e riguardano le connessioni tendinee, muscolari e articolari che legano il cranio e la colonna vertebrale. Le tecniche viscerali riguardano gli organi interni, i visceri, il cui movimento è influenzato dal diaframma – che durante la respirazione li comprime ciclicamente – e dalla colonna vertebrale che li sostiene posteriormente.
Ogni tecnica possiede le proprie indicazioni, ovvero è consigliata in presenza di determinati sintomi che spetta all’osteopata valutare. In quanto la medicina osteopatica e la medicina tradizionale si integrano e completano a vicenda, è importante che il paziente oltre all’osteopata sia in cura presso un medico di base o specialista, che richieda gli esami strumentali necessari ad approfondire il quesito diagnostico e ad assicurare al paziente un’assistenza sanitaria completa su più livelli.